Le nuove norme indiane sulla responsabilità sociale delle imprese

INTRODUZIONE

Il concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) ha trovato per la prima volta spazio in India con la revisione del Companies Act 2013. Prima della nuova legge sulle società del 2012, le società potevano spendere i loro fondi in modo limitato per attività di RSI contribuendo a trust/organizzazioni benefiche che operano per il benessere della società. Questa disposizione era prevista anche dalla Sezione 293 (1) (e) del vecchio Companies Act del 1956 per la concessione di contributi per attività di beneficenza.

Tuttavia, solo di recente le disposizioni sulla responsabilità sociale d’impresa (RSI) sono state rese legali e vincolanti. Il 1° aprile 2014, l’India è diventata il primo Paese a imporre legalmente la responsabilità sociale d’impresa. Le norme contenute nella sezione 135 del Companies Act indiano rendono obbligatorio per le aziende con un certo fatturato e una certa redditività spendere il 2% dell’utile netto medio degli ultimi tre anni per la RSI.

È essenziale comprendere la struttura della Responsabilità sociale d’impresa nel contesto del quadro giuridico indiano. I principi della RSI si basano sull’idea che le aziende e le imprese crescendo e prosperando, restituiscono qualcosa alla società. Le aziende prendono dalla società risorse sotto forma di materie prime, risorse umane, ecc. e svolgendo attività di RSI, danno indietro qualcosa alla società. La RSI non rappresenta solamente donazioni e beneficenza, ma con un ulteriore passo avanti cerca di guidare le aziende nella conduzione delle loro attività in modo da contribuire visibilmente al bene sociale.

LA LEGGE

Gli strumenti con cui il governo indiano disciplina questo settore sono la Sezione 135 del Companies Act del 2013 e il Companies (Corporate Social Responsibility Policy) Rules del 2014. In base a tale sezione e al regolamento, è obbligatorio per le aziende private o pubbliche con un certo fatturato e una certa redditività destinare il 2% dell’utile netto medio degli ultimi tre anni alla RSI se soddisfano i criteri stabiliti dalla Sezione 135. Le società (private o pubbliche) devono soddisfare uno dei seguenti criteri:

(1) Patrimonio netto pari o superiore a Rs.500 crore, o

(2) Fatturato pari o superiore a 1000 crore di rupie o

(3) Profitto netto pari o superiore a Rs.5 crore durante un qualsiasi esercizio finanziario.

Ai sensi del Companies Act 2013, le società sono tenute a istituire un Comitato RSI che stabilisca i principi e le linee guida del Regolamento RSI. Il Comitato RSI deve essere composto da un consiglio di amministrazione composto da almeno tre amministratori, di cui uno può essere un amministratore indipendente. Le società estere possono costituire il Comitato con almeno due persone, di cui una deve essere una persona residente, autorizzata ad accettare avvisi/documenti notificati alla società estera e l’altra nominata dalla società estera.

LA NUOVA NORMATIVA

In base alla nuova normativa, le aziende sono obbligate a rispettare le regole sulla RSI o sono passibili di sanzioni in base alle modifiche introdotte dal Companies (Amendment) Act, 2019, e dal Companies (Amendment) Act, 2020. Le conseguenze penali per le aziende e i loro funzionari in caso di non conformità sono state introdotte con la notifica delle Companies (Corporate Social Responsibility Policy) Amendment Rules, 2021.

Di seguito sono riportate alcune delle ulteriori modifiche apportate:

È stata introdotta una nuova definizione di RSI e un elenco negativo di attività che non costituiscono RSI. Le norme prevedono diverse modalità attraverso le quali le società possono attuare la RSI sia da sole che attraverso società di beneficenza, trust o società costituite per il beneficio generale e associazioni di beneficenza come prescritto dalle norme. Il Comitato RSI è tenuto a formulare un piano d’azione annuale dettagliato che comprenderà: (a) un elenco di progetti o programmi di RSI che sono stati approvati per essere intrapresi in aree o argomenti prescritti dalla legge; (b) le modalità di esecuzione di tali progetti o programmi; (c) i calendari di attuazione; (d) i meccanismi di rendicontazione ed infine (e) la valutazione di impatto. Le società non possono possedere beni strumentali creati o acquisiti grazie all’importo speso per la RSI.

È stato inoltre fissato un tetto massimo per le spese amministrative per le attività di RSI pari al 5% della spesa totale dell’azienda nell’esercizio fiscale. Inoltre, le aziende sono tenute a trasferire le somme non spese per la RSI relative ai progetti in corso su un conto vincolato noto come “Fondo importi RSI non spesi” e ad utilizzarle con tempistiche non lunghe.

L’ultima modifica delle Companies (Accounts) Amendment Rules, 2022, ha introdotto anche l’e-form RSI-2, che richiede la divulgazione dei dati dell’azienda, del suo comitato RSI, dei progetti in corso, del trasferimento degli importi RSI non spesi, ecc. È importante notare che la legge prevede già l’obbligo di presentare la relazione sulla RSI nella relazione del consiglio di amministrazione.

CONCLUSIONE

Con l’entrata in vigore di queste nuove regole, le aziende dispongono ora di un quadro normativo più chiaro per quanto riguarda l’osservanza delle politiche di RSI. Nonostante un certo risentimento per l’importo obbligatorio da spendere per la RSI, molte grandi aziende si stanno conformando volontariamente alle politiche per creare un precedente per le aziende più piccole. Si prevede che le nuove leggi obbligatorie approvate per la prima volta dal governo indiano avranno un ruolo fondamentale influendo sulla vita di molte persone nel Paese.

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