Nell’attuale panorama aziendale, la proprietà intellettuale riveste un ruolo cruciale per le aziende, a prescindere dal settore in cui queste operano e dalla loro dimensione.
I diritti di proprietà intellettuale, infatti, rappresentano un pilastro fondamentale per garantire la competitività, il successo e la longevità di un’azienda, influendo in maniera significativa sul valore della stessa.
Si tratta di asset c.d. intangibili, quali marchi, brevetti, opere dell’ingegno, segreti industriali e know how.
Oggi più che mai, tali diritti costituiscono asset aziendali di grandissimo valore; di conseguenza, la loro protezione e corretta valutazione rappresentano passaggi cruciali durante le operazioni di M&A (Mergers and Acquisitions).
Negli ultimi anni, il panorama delle operazioni di M&A è stato caratterizzato da cifre significative, in particolare nel settore tecnologico; ciò a seguito del rapido sviluppo a cui si è assistito, e si continua ad assistere, in tale campo.
Tuttavia, le operazioni di M&A in generale, e nel settore tecnologico in particolare, presentano sfide uniche legate alla gestione dei diritti di proprietà intellettuale.
In un’epoca in cui l’innovazione è al centro della crescita aziendale, i diritti di proprietà intellettuale diventano sempre più critici per il successo e la competitività delle aziende. La capacità di proteggere e sfruttare in modo efficace questi asset, infatti, può fare la differenza tra il successo e il fallimento di una transazione.
Pertanto, nelle operazioni societarie straordinarie un elemento fondamentale consiste nel determinare il valore monetario dei diritti IP. Per far ciò, è essenziale effettuare un’accurata due diligence, per colmare – almeno in parte – il divario di informazioni tra le parti coinvolte.
Solo dopo aver effettuato una due diligence, infatti, acquirente e società target potranno avere un’idea del reale valore degli asset IP coinvolti nell’operazione e, di conseguenza, anche della società cui tali asset appartengono.
Comunemente, i due principali metodi sulla base dei quali valutare gli asset di proprietà intellettuale sono i seguenti:
- Metodo del reddito: in base a questo metodo, il valore dell’asset dipende dal profitto che ci si aspetta da quest’ultimo. Tale metodo viene utilizzato normalmente con gli asset aventi flussi di cassa positivi e attendibili.
- Metodo del prezzo di mercato: in base a questo metodo, l’asset viene valutato rapportandolo al prezzo di asset simili sul mercato, in circostanze comparabili.
Una volta terminata la due diligence, le parti dovranno procedere con la negoziazione di specifiche clausole volte a determinare il valore degli asset in oggetto, nonché i diritti e gli obblighi in capo a ciascun contraente, ivi incluse le garanzie sulla validità e l’esclusività dei diritti IP.
Da ultimo, normalmente vengono anche negoziati accordi di non divulgazione (NDA) volti a tutelare e garantire la riservatezza e sicurezza delle informazioni relative alla proprietà intellettuale di cui le parti sono venute a conoscenza nel corso della transazione.
Una volta concordato tra le parti il valore, le modalità e le garanzie a tutela del passaggio di proprietà dei diritti IP, l’operazione può concludersi – previo il raggiungimento di eventuali ed ulteriori accordi tra le parti, necessari per terminare l’operazione di acquisizione o di fusione.
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