Informatica giuridica: Umani vs. Robots.   

Uno dei più brillanti ed originali esperimenti in materia di informatica giuridica in Russia è costituito dal robot LegalApe 2.8, realizzato da PJSC MegaFon (un operatore di servizi di telecomunicazione) e sviluppato sulla base del funzionamento delle reti neurali: ossia, distribuendo i dati in piccoli blocchi di informazione che includono la giurisprudenza, la corrispondenza commerciale, la dottrina e i pareri realizzati da avvocati. Pertanto, laddove l’operatore ponesse una questione al robot, quest’ultimo sarebbe in grado di fornire una risposta, dare spiegazioni, partecipare ad un dibattito.

 

La prima dimostrazione pubblica del citato robot è avvenuta nel corso di un forum legale organizzato in Aprile 2018. In tale occasione è stato organizzato un dibattito legale, nel quale una parte era il robot e la controparte un noto avvocato Russo, Roman Bevzenko, partner di “Pepelyaev Group”. Ai partecipanti è stata posta una questione relativa alla registrazione della proprietà su un immobile situato su un terreno condotto in locazione e fornite le informazioni di base sul conduttore e sul proprietario del terreno.

 

In particolare, la posizione del conduttore era nel senso che questi fosse titolare di un diritto di proprietà su un edificio commerciale, costruito su un terreno condotto in locazione dopo un anno dalla stipula del contratto stesso. La posizione del proprietario del terreno, invece, era nel senso che la registrazione sulla proprietà dell’immobile da parte del conduttore dovesse essere dichiarata nulla, in quanto l’edificio è stato costruito illegalmente.

 

A seguito di un’estrazione a sorte, il Robot ha assunto il ruolo del conduttore e Roman Bevzenko quello del conduttore. In primis, ciascuna delle parti ha espresso ha propria posizione sul caso; in seguito, la giuria ha chiesto dei chiarimenti a seguito dei quali si è tenuto un dibattito. I Giudici Sergey Belov, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Statale di San Pietroburgo; Alexander Sarapin, un dipendente del portale di informazione legale Pravo.ru; Artem Tokachev, direttore del laboratorio “blockchain” presso Deloitte LLC, si sono poi riuniti per adottare una decisione.

 

Come risultato, sebbene la vittoria sia stata attribuita a Roman Bevzenko, tutti i giudici hanno riconosciuto la qualità e i contenuti delle risposte fornite da entrambe le parti. L’unico tratto distintivo è che il BOT si è incentrato maggiormente sulla forma e sul contenuto testuale del problema assegnato e sulle domande sollevate dalla giuria, mentre Roman Bevzenko, al contrario, nel rispondere si è focalizzato sul merito della questione.

 

In seguito Roman ha sostenuto di avere avuto fortuna perché, quando il BOT formulava le proprie difese, le stesse si fondavano su un database limitato di dati normativi. In particolare, nel corso della controversia, il robot ha argomentato che – dal momento che il contratto di locazione specificava che l’utilizzo del terreno era da intendersi destinato all’attività commerciale, e la costruzione di un complesso commerciale può essere ricompreso come attività commerciale – detta costruzione non violasse i termini contrattuali. In risposta, Roman per provare il contrario ha fatto riferimento all’art. 431 del Codice Civile della Federazione Russa in merito all’interpretazione letterale del contratto e alla necessità dell’espressa menzione delle attività di costruzione.

 

In base alla posizione espressa dagli sviluppatori del progetto, l’utilizzo delle reti neurali è un settore promettente nel contesto dello sviluppo dell’informatica giuridica. Il principale problema che però si riscontra, in questa fase preliminare di test e sviluppo, non è tanto legato alla struttura delle reti stesse o alla completezza dei dati caricati, ma alla corretta organizzazione delle informazioni memorizzate. In altri termini, nel processare qualsiasi richiesta e dare una risposta accurata, la macchina deve dividere l’informazione in molteplici elementi di base per restringere il campo di ricerca, trovando poi la risposta più appropriata sulla base dell’analisi e l’incrocio di detti elementi.  Lo stesso algoritmo è utilizzato dai motori di ricerca legali: tuttavia, l’elemento distintivo rispetto a tali motori è che le reti neurali posseggono un elemento di “intelligenza”, dato dalla possibilità di sviluppo autonomo della ricerca sulla base di una struttura logica a catena, che può essere avviata soltanto con il corretto inserimento degli elementi di base nel sistema.

 

Deve osservarsi che sia gli sviluppatori del robot che Roman Bevzenko indicano che il menzionato esperimento è stato uno dei primi e che il prossimo passaggio sarà realizzare test più complessi. A tal proposito, per chi fosse interessato ad approfondire gli sviluppi dell’informatica giuridica in Russia e/o a ricevere maggiori informazioni sugli eventi relativi al test del robot di PJSC “MegaFon”, non esitate a contattarci all’indirizzo info@dandreapartners.com.

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