La riforma della Legge sull’arbitrato in India: è più favorevole alle multinazionali?

L’ultima modifica dell’Arbitration and Conciliation Act del 1996 che disciplina i procedimenti arbitrali in India, è stata approvata con il chiaro obiettivo di attuare la politica per la “facilità di fare affari in India” e lavorare per rendere l’India un hub per gli arbitrati commerciali internazionali.

Il 9 agosto 2019, il tanto atteso emendamento è stato approvato dal Presidente e seguendo l’approccio dell’istituzionalizzazione di tutti i procedimenti arbitrali, con l’allineamento dei procedimenti ad hoc assieme ai procedimenti arbitrali istituzionali, riducendo ulteriormente l’intervento dei tribunali e garantendo la riservatezza, oltre ad imporre nuovi termini per la presentazione delle domande di risposta.

In primo luogo, con questa riforma è stato ufficialmente istituito il Consiglio Arbitrale dell’India, la cui funzione sarà quella di designare gli arbitri, quando richiesti da soggetti privati, che in precedenza erano designati dalla Corte Suprema dell’India, ai sensi degli accordi internazionali di arbitrato commerciale. Tuttavia, la nomina degli arbitri negli accordi arbitrali nazionali continuerà ad essere eseguita dalle rispettive Corti Superiori.

In secondo luogo, la Sezione 23 della Legge sull’arbitrato, che si riferisce al termine per la presentazione delle domande di risposta (dichiarazioni di reclamo e difesa), è stata modificata ed è ora previsto il termine perentorio di 6 mesi dalla nomina dell’arbitro.

In terzo luogo, nella Sezione 45 della Legge, relativa all’intervento dei tribunali nei procedimenti arbitrali commerciali internazionali, sono state aggiunte le parole “prima facie“(a prima vista). D’ora in avanti, nel corso di un procedimento di arbitrato commerciale internazionale, un tribunale può rifiutare di rinviare la questione al tribunale arbitrale solo se in seguito ad un giudizio preliminare la domanda risulta manifestamente infondata. Di conseguenza, solo in questi casi, non sarà consentito ricorrere all’assunzione delle prove e quindi ridurre ulteriormente l’intervento dei tribunali.

Inoltre, è stata aggiunta la Sezione 42A, che prevede che i procedimenti dinanzi a un tribunale arbitrale debbano essere strettamente confidenziali e tale obbligo di riservatezza sia imposto a tutte le parti interessate.

Infine, è stato fornito un Programma di Linee Guida che elenca le qualifiche e i requisiti generali per ricoprire il ruolo di arbitro.

Il legislatore ha nominato il Consiglio Arbitrale dell’India per garantire l’attuazione della riforma e che fungerà da direttore e facilitatore di tutti i procedimenti arbitrali svolti in India.

Il Consiglio Arbitrale dell’India dovrà promuovere il rito arbitrale, la mediazione, la conciliazione o altri meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie e, a tal fine, elaborare politiche e linee guida per l’istituzione, l’esercizio e il mantenimento di standard professionali uniformi in relazione a tutte le questioni relative all’arbitrato in India.