La Riforma Cartabia: Le Principali Novità Nel Processo Civile

La Riforma Cartabia: Le Principali Novità Nel Processo Civile

A partire dal 28 febbraio 2023, si applicheranno ai processi civili le norme introdotte con il D. Lgs. 149/2022, provvedimento attuativo della c.d. Riforma Cartabia, con un netto anticipo rispetto alla data precedentemente prevista del 30 giugno. Tale riforma è stata uno degli argomenti più dibattuti in Italia negli ultimi anni. Promossa dal ministro della Giustizia Marta Cartabia, ha portato una serie di importanti modifiche al sistema giudiziario italiano con l’obiettivo di assicurare la semplicità, la concentrazione e l’effettività della tutela e la ragionevole durata del processo.

Al fine di perseguire tali obiettivi, la Riforma ha posto alla base del processo nuovi principi generali a fondamento della sua dimensione valoriale, mettendo nero su bianco quelle che prima erano correnti giurisprudenziali molto affermate, dando maggiore consistenza a principi già adottati. In particolare, in attuazione della riforma, sarà richiesta maggiore chiarezza e sinteticità degli atti e dei provvedimenti delle parti e del giudice, auspicando inoltre una maggiore collaborazione tra gli stessi il tutto in un’ottica di trasparenza e lealtà reciproca. A dar maggiore concretezza all’obbligo di chiarezza e sinteticità, sono state ampliate le soglie di applicazione degli strumenti sanzionatori a disposizione del giudice, ad esempio in materia di liquidazione delle spese di lite, condanna ex. art. 96 c.p.c., di valutazione del comportamento processuale, oltre che la possibilità di applicare l’art. 164 c.p.c., con assegnazione di un termine perentorio per l’integrazione dell’atto di citazione. Tuttavia, come spesso accade, la codificazione di principi non scritti potrebbe causare non pochi attriti giurisprudenziali.

La principale innovazione è sicuramente quella delle fasi del processo civile ordinario, che investe tutte e tre le sue fasi: introduttiva, istruttoria e decisoria. Per quanto riguarda la prima, la Riforma ha previsto che si concentrino nella prima udienza un numero maggiore di adempimenti in capo alle parti, così da definire già il thema probandum ed il thema decidendum. Rinnovati anche alcuni termini: massimo 90 giorni tra la prima udienza e l’udienza di assunzione dei mezzi di prova e vengono ampliati e passano da 90 a 120 i giorni che devono intercorrere tra la data della notificazione della citazione e la data dell’udienza di comparizione indicata nello stesso atto.

Il legislatore della riforma ha previsto che, a pena di decadenza, le memorie integrative devono essere depositate nei seguenti termini: la prima memoria, almeno 40 giorni prima dalla data dell’udienza di comparizione; la seconda memoria, almeno 20 giorni prima dalla dell’udienza di comparizione; infine la terza, almeno 10 giorni prima dalla data dell’udienza di comparizione. Tali termini sostituiscono i precedenti 30 giorni per la prima e la seconda memoria e i 20 per la terza.

Inoltre, è prevista anche la soppressione dell’udienza di giuramento del CTU e la precisazione delle conclusioni, che sarà sostituita da uno scambio di brevi note scritte tra i difensori delle parti e cadenzata tramite l’obbligo del giudice di predisporre il calendario del processo alla prima udienza.

La riforma Cartabia ha influenzato anche la fase decisionale e la presentazione finale del caso. Il giudice deve ora assegnare alle parti un termine di non più di 60 giorni prima dell’udienza per precisare le conclusioni e non più di 30 e 15 giorni prima dell’udienza per depositare la comparsa conclusionale e la memoria di replica. I tempi difensivi finali sono quindi ridotti e calcolati all’indietro dalla data di decisione. La decisione viene depositata entro 30 giorni dall’udienza finale.

Tali termini, come per le memorie ex. art. 183 c.p.c. co. 6, sono stati modificati rispetto alle precedenti norme che prevedevano la possibilità alle parti di depositare, entro 60 giorni dall’assunzione della causa in decisione, le proprie comparse conclusionali ed entro i 20 giorni successivi le eventuali repliche a quanto assunto dalla controparte e, in alcuni casi, il giudice poteva anche fissare un termine più breve per il deposito delle comparse conclusionali che, in ogni caso, non poteva essere inferiore a 20 giorni.

Per quanto riguarda il procedimento sommario di cognizione disciplinato dagli articoli 702 bis e seguenti c.p.c., esso è stato rinominato come “procedimento semplificato di cognizione” ed è obbligatorio per ogni controversia, anche di competenza del collegio, nei casi in cui i fatti di causa non siano controversi o la domanda sia fondata su prova documentale o di pronta soluzione o richieda un’attività istruttoria non complessa. Sono stati introdotti provvedimenti semplificati di accoglimento e di rigetto per i casi in cui i fatti sostitutivi sono provati e le difese del convenuto appaiono manifestamente infondate, oppure la domanda è manifestamente infondata, o è omesso o riluttante l’oggetto della domanda o l’esposizione dei fatti e degli elementi a fondamento della domanda.

Per i procedimenti davanti al Giudice di Pace sono state introdotte importanti novità, tra cui l’elevazione delle soglie per le cause relative a beni mobili, fino a € 10.000, e risarcimento del danno da circolazione di veicoli e di natanti fino a € 25.000. Per quanto riguarda le modifiche introdotte al nuovo procedimento sommario di cognizione, noto come “procedimento semplificato di cognizione”, che entreranno in vigore il 30 giugno 2023, il rito previsto dagli articoli 702 bis e seguenti del codice di procedura civile sarà obbligatorio per ogni controversia, anche se di competenza del collegio, se i fatti in questione non sono contestati o la domanda si basa su prove documentali o semplici da risolvere, senza richiedere un’attività istruttoria complessa.

La Riforma Cartabia introdurrà modifiche alle ADR (arbitrato, mediazione e conciliazione), non più considerate come strumenti alternativi al processo, ma come forme di giurisdizione complementare. Tra le novità principali ci sono incentivi fiscali a sostegno della mediazione, l’estensione dell’area del tentativo obbligatorio di mediazione e la rinnovata disciplina sulla formazione dei mediatori.

Infine, entreranno in vigore le novità riguardanti il giudizio di appello, tra cui la rivalutazione del ruolo del consigliere istruttore, la revisione della disciplina dei “filtri” all’impugnazione e la devoluzione di ampi poteri di direzione del procedimento ad esso. La decisione di manifesta infondatezza dell’appello è assunta a seguito di trattazione orale, con sentenza motivata e anche con rinvio a precedenti conformi. Tuttavia, tale novità sembra aggravare ulteriormente la durata del procedimento, poiché prevede la fissazione di un’udienza di discussione.

D’altro lato, è necessario fare anche solo un breve accenno alle importanti novità in materia di processi penali. E’ stata introdotta la possibilità di svolgere il processo in modalità abbreviata, ovvero mediante la riduzione delle fasi processuali, per i reati minori o per quelli che non prevedono la pena della reclusione; inoltre, è stata prevista la possibilità, in caso di reato, di “riparare” il danno, emotivo, economico materiale, inferto alle vittime con il reato stesso. Infatti, l’imputato e la vittima, presso apposite strutture pubbliche previste in determinati centri istituiti presso ogni Corte di Appello su base volontaria e sotto la guida di mediatori, potranno partecipare a incontri per prendere le distanze dal reato con il fine di riparare il danno. Nel caso in cui il reato sia procedibile d’ufficio, è prevista la riduzione fino ad un terzo della pena. I detenuti, dopo gli incontri con le vittime, potranno essere assegnati al lavoro esterno, ottenere permessi premio e misure alternative alla detenzione, nonché la liberazione condizionale. Mentre, nel caso in cui il reato sia procedibile a querela, la partecipazione al tavolo della giustizia riparativa chiuderà il processo.

In conclusione, le nuove disposizioni introdotte dalla Riforma Cartabia consentono di rendere la giustizia italiana più efficiente, nel tentativo di contrastare le problematiche lungaggini che spesso caratterizzavano i procedimenti. Tuttavia, è importante sottolineare che la corretta applicazione della riforma richiede un adeguato investimento in risorse e personale, al fine di garantire una giustizia rapida ed equa per tutti. In aggiunta, il successo della riforma dipenderà dalla sua implementazione pratica, e gli studiosi del diritto e i professionisti del settore dovranno valutare i risultati futuri per capire come influenzerà il sistema giudiziario italiano nel lungo periodo.

Per rimanere sempre aggiornati riguardo le novità legislative e approfondire meglio i numerosi aspetti di novità della Riforma Cartabia, non esitate a contattare info@dandreapartners.com

La Riforma Cartabia: Le Principali Novità Nel Processo Civile(图1)

La Riforma Cartabia: Le Principali Novità Nel Processo Civile(图2)