Incremento IVA in Russia

Il 14 Giugno 2018 durante la riunione di governo il Primo Ministro Russo Dmitry Medvedev ha annunciato un piano di aumento dell’IVA dal 18% al 20%. Le modifiche entreranno in vigore presumibilmente a partire dal 1 Gennaio 2019 e saranno volte ad aumentare gli introiti dello Stato al fine di finanziare programmi sociali. Di seguito sono riportate nel dettaglio le condizioni di questo aumento e le possibili conseguenze.

 

 A cosa mirano le modifiche

 

Come detto, l’obiettivo principale dell’aumento dell’aliquota IVA è direttamente connesso alla necessità di ottenere fondi per il bilancio federale Russo. Secondo stime preliminari, la copertura finanziaria attuale non è sufficiente per la completa attuazione dei programmi sociali già approvati. Ecco perché, secondo le stime degli esperti del settore, l’aumento dell’IVA potrà aiutare ad aumentare il bilancio federale di circa 620 miliardi di rubli, che, tuttavia, non risulterebbero comunque sufficienti a coprire interamente i costi esistenti. Tuttavia, l’impatto di queste modifiche sulla popolazione avrebbe comunque un effetto più contenuto rispetto ad altre misure (come ad esempio un aumento dell’aliquota dell’imposta del reddito per le persone fisiche o l’introduzione di una imposta sulle vendite).

 

Cos’è l’aumento dell’IVA e cosa comporta

 

In base alla normativa attualmente vigente, le aliquote IVA applicabili corrispondono allo 0%, 10% e 18% (commi 1-3, art. 164 del Codice generale delle Imposte). L’aliquota applicata varia a seconda della tipologia di bene/servizio, delle formalità doganali, del momento in cui viene determinata la base imponibile. Ad ogni modo, mentre l’elenco delle fattispecie per le quali trovano applicazione le aliquote IVA allo 0% e 10%, l’aliquota al 18% trova applicazione in via residuale.

 

Sulla base delle nuove aliquote il costo dei cosiddetti beni primari (ad esempio cibo, medicine e altri beni essenziali) risulterebbero sostanzialmente invariati, in quanto continuerebbero ad essere soggetti alle stesse aliquote del 10% e dello 0%. Il costo aumenterebbe solo come conseguenza dell’aliquota applicabile ai servizi accessori ai beni stessi (come ad esempio la consegna). I beni di lusso potrebbero subire un sensibile aumento di prezzo perché hanno un margine commerciale più elevato in valore assoluto.

 

Nonostante i successivi sviluppi di questa proposta di modifica rimangano ancora incerti, essa assumerà certamente una grande importanza nel contesto dello sviluppo dell’economia russa.

 

D’andrea & Partners continuerà ad aggiornarvi sull’argomento. Per chiarimenti ed ulteriori informazioni, non esitate a contattarci all’indirizzo info@dandreapartners.com.

 

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