I nuovi benefici fiscali per l’innovazione tecnologica delle imprese italiane

La nuova legge di bilancio 2020 ha previsto un nuovo beneficio fiscale a favore delle imprese italiane, di qualsiasi dimensione, volto a promuoverne l’innovazione tecnologica.

La legge prevede, in particolare, la concessione di un credito d’imposta per i costi relativi allo svolgimento di attività finalizzate alla realizzazione di prodotti (beni materiali o immateriali o servizi) o processi produttivi nuovi o sostanzialmente migliorati, per tali intendendosi quelli che si differenziano, rispetto a quelli già realizzati o applicati dall’impresa, sul piano delle caratteristiche tecnologiche o delle prestazioni o dell’ecocompatibilità o dell’ergonomia o per altri elementi sostanziali rilevanti nei diversi settori produttivi. Al contrario, non sono considerate come attività di innovazione tecnologica ammissibili le attività di routine per il miglioramento della qualità dei prodotti e in generale le attività volte a differenziare i prodotti dell’impresa da quelli simili presenti sullo stesso mercato concorrenziale per elementi estetici o secondari.

Le spese ammissibili, entro alcuni limiti quantitativi fissati dalla legge di bilancio, sono quelle relative a (a) rapporti di lavoro subordinato o autonomo, per personale direttamente impiegato nelle operazioni di innovazione tecnologica svolte internamente all’impresa; (b) quote di ammortamento, canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di innovazione tecnologica; (c) contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta, purché i soggetti cui vengono commissionati i progetti relativi alle attività di innovazione tecnologica siano fiscalmente residenti o localizzati in altri Stati membri dell’Unione europea o in Stati aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo; (d) servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di innovazione tecnologica ammissibili, purché i relativi contratti siano stipulati con soggetti residenti nel territorio dello Stato o con soggetti fiscalmente residenti o localizzati in altri Stati membri dell’Unione; (e) materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta anche per la realizzazione di prototipi o impianti pilota.

Per le predette attività, si prevede il riconoscimento di un credito d’imposta nella misura del 6% delle spese ammissibili, nel limite massimo di 1.5 milioni di euro.

Tale provvedimento è stato introdotto nel contesto di altre agevolazioni fiscali, sempre sotto forma di crediti d’imposta, riconosciuti per spese inerenti ad attività di ricerca e sviluppo e per attività di design e ideazione estetica.

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