Come l’India affronta i crimini finanziari: il nuovo disegno di legge

Il primo marzo 2018 l’ Union Cabinet indiano ha approvato il disegno di legge contro coloro che lasciano il paese dopo aver commesso crimini finanziari, al fine di regolare i casi in cui un soggetto, dopo aver commesso un reato finanziario, evita l’azione penale, come e’ accaduto per i casi di Vijay Mallya e Nirav Modi, che hanno avuto una grande risonanza mediatica. Vijay Mallya è un imprenditore indiano ed ex politico protagonista di un provvedimento di estradizione che ha come obiettivo quello di farlo rientrare dal Regno Unito in India, affinche’ affronti le accuse per reati finanziari rivolte nei suoi confronti. Nirav Modi è invece un oligarca attivo nel commercio dei diamanti che, insieme a suo zio Mehul Choksi, e’ fuggito dal paese il mese scorso dopo essere stato accusato di aver ottenuto in modo fraudolento prestiti per un valore complessivo pari a Rs 12,622 crore.

Il ministro delle Finanze indiano, Arun Jaitley, ha dichiarato alla stampa che il disegno di legge contro coloro che lasciano il paese dopo aver commesso reati finanziari ha come scopo quello di permettere la confisca dei beni di colui che lascia il paese, compresi gli immobili detenuti Benami. E’ prevista anche la possibilita’ di provvedere alla confisca dei beni in un paese terzo, ma in tal caso una cooperazione con il paese interessato sara’ necessaria.

La legge sul Divieto di transazioni Benami del 1988 è un atto del Parlamento indiano che vieta alcune operazioni finanziarie. La legge definisce ‘transazione Benami’  la transazione in cui la proprieta’ e’ trasferita ad un soggetto ed il corrispettivo e’ pagato da un’altra persona. Si ritiene che questo tipo di transazioni alimentassero la circolazione di denaro in nero in India (si usavano infatti fondi guadagnati nel c.d. mercato nero). Grazie a questa legge, tali transazioni sono ora vietate e il governo puo’ recuperare la proprieta’ oggetto delle transazioni Benami senza dover pagare alcun compenso.

Il disegno di legge contro coloro che lasciano il paese dopo aver commesso crimini finanziari e’ una versione aggiornata rispetto a quella  gia’ presentata a settembre per essere discussa dal parlamento nella sessione invernale ed ha come obiettivo quello di colmare le lacune presenti e stabilire le misure da adottare per scoraggiare coloro che evitano il processo, fuggendo dopo aver commesso reati finanziari. Il disegno di legge in questione prevede poi  disposizioni riservate al Tribunale (“Corte Speciale” secondo la legge PMLA) che stabiliscono quando e’ possibile dichiarare fuggitivo un soggetto accusato di aver commesso reati finanziari. Per aver commesso un reato finanziario si puo’ essere costretti a rimpatriare per affrontare il processo.

Inoltre, per poter garantire che i tribunali non vengano sovraccaricati di tali casi, la legge in oggetto si applichera’ solo ai reati che per valore economico superano i 100 Crore di rupie (12,5 milioni di euro circa). I giudici avranno giurisdizione anche sulle procedure di confisca dei beni di cui e’ proprietario il latitante non solo nel territorio nazionale ma anche fuori dal Paese; vi e’ anche una disposizione che consente la soddisfazione dei creditori con il ricavato dalla vendita dei beni confiscati, qualora il latitante continui a fuggire il processo.

Solo il tempo ci dira’ se coloro che lasciano il paese dopo aver commesso reati finanziari pagheranno le conseguenze delle loro azioni; se desideri ricevere aggiornamenti sulle ultime notizie, o per qualsivoglia chiarimento, non esitare a scriverci a info@dandreapartners.com

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