Le principali novità della Legge di Bilancio

Le principali novità della Legge di Bilancio

Le principali novità della Legge di Bilancio(图1)

In data 29 dicembre 2022 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 29 dicembre 2022 n. 197 che è entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2023. La legge in questione, anche denominata “Bilancio di Legge dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023/2025” contiene diverse disposizioni relative ai nuovi strumenti a favore di aziende e lavoratori, le cui principali caratteristiche ed innovazione verranno trattate di seguito.


Cos’è la legge di Bilancio?

In primo luogo, bisogna definire cosa si intende per “Legge di bilancio”. Questa è prevista dall’articolo 81 della Costituzione ed ha come obiettivo precipuo quello di assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio dello Stato. Deve essere presentata ogni anno da parte del governo in carica entro il 27 settembre e approvata sia dal Parlamento che dal Senato, insieme al rendiconto consuntivo entro il 31 dicembre.


Le previsioni per il 2023

La Legge di bilancio 2023, composta da 21 articoli e 1017 commi, prevede l’applicazione di misure principalmente in ambito fiscale, previdenziale e lavoristico per circa € 35 miliardi.


Andando per ordine, in ambito fiscale la principale innovazione riguarda la flax tax: sarà estesa da 65.000 a 85.000 € e verrà applicata ai lavoratori autonomi nelle partite IVA. Inoltre, verranno anche ampliate le misure per la detassazione ai premi dei dipendenti fino a € 3.000. Tale regime cesserà nel momento in cui ricavi ed i compensi percepiti risultino superiori a € 100.000 annui.


In merito all’utilizzo del contante, è stata innalzata da € 1.000 a 5.000 la soglia prevista per il trasferimento di denaro in contante mentre il POS rimarrà obbligatorio per gli esercenti, che non potranno rifiutarsi di ricevere pagamenti elettronici.


In aggiunta, per contrastare l’inesorabile aumento dei costi di energia e gas, è stato riconosciuto per il primo semestre del 2023 un credito d’imposta, previsto a favore delle imprese c.d. “energivore”, ovvero ad alto consumo di energia elettrica, pari al 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata. Parimenti, la stessa cosa varrà per le imprese a forte consumo di gas naturale.


Tuttavia, non solamente le imprese sono afflitte dal drastico aumento dei costi dell’energia e del gas, ma anche le famiglie: al fine di sostenerle nelle spese quotidiane, è stato previsto un “bonus sociale bolletta”, con un innalzamento della soglia di ISEE da € 12.000 a 15.000, così da permettere a più nuclei famigliari di accedervi, oltre a una riduzione dell’iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile.


In un’ottica di transizione verde, è stata prevista la detrazione IVA per l’acquisto di immobili green, i cui acquirenti potranno detrarre il 50% dell’IVA pagata in relazione all’acquisto di unità immobiliare a destinazione residenziale di classe energetica A o B, le quali dovranno essere cedute direttamente dalle imprese costruttrici delle stesse.


In materia di pensioni, viene introdotta la c.d. “Quota 103”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Inoltre, è stato previsto per il 2023 un aumento delle pensioni minime a € 600 mensili solo per i pensionati over 75.


Infine, in materia lavoristica, per i dipendenti è stata prevista un’aliquota del 5% per i premi di produttività fino ai € 3.000 oltre che delle agevolazioni alle assunzioni a tempo indeterminato con una soglia contributi fino a € 6.000 per chi ha già un contratto a tempo determinato, in particolare per le donne under 36 ed i percettori del reddito di cittadinanza.


In conclusione, è necessario citare anche la riforma del Reddito di Cittadinanza, misura di sostegno economica per i lavoratori disoccupati, il quale sarà erogato nel nuovo limite massimo di 7 mensilità per tutti i soggetti considerati occupabili. I percettori dovranno quindi rispettare il nuovo obbligo di formazione prendendo parte a percorsi di riqualificazione professionale per avvicinarsi al mondo del lavoro e sarà revocato a chi non accetta la prima offerta di lavoro presentata per la quale viene meno il requisito di congruità. Previsto inoltre per i datori di lavoro che assumono percettori del reddito di cittadinanza un esonero contributivo di € 8.000 annui.


Alla luce di tutto sta premesso, la Legge di bilancio 2023 ha portato numerose novità con il fine di contrastare il caro bollette e l’aumento dei costi delle materie prime, andando a supportare maggiormente le fasce dei lavoratori ed i soggetti più economicamente più svantaggiati. Per avere ulteriori informazioni a riguardo ed approfondire l’argomento non esitate a contattare info@dandreapartners.com