All’inizio del mese in corso, gli Stati Uniti hanno imposto l’applicazione di dazi doganali nella misura del 25% su alcune categorie di beni cinesi per un ammontare pari a 34 miliardi di dollari. Il Governo cinese ha prontamente adottato una contromisura, applicando dazi su diverse categorie di beni statunitensi, con lo stesso valore commerciale. Da allora, entrambe le parti hanno minacciato di adottare misure sempre più restrittive, che potrebbero provocare una guerra commerciale dagli effetti imprevedibili e danneggiare l’economia di entrambi i Paesi. Le tensioni commerciali potrebbero provocare, seppur indirettamente, effetti rilevanti anche su altri paesi, tra i quali il Vietnam, le cui esportazioni in Cina e Stati Uniti hanno raggiunto rispettivamente i 35,46 e i 41,6 miliardi di dollari, stando a quanto affermato nel Vietnam Import-Export Report 2017 pubblicato dal Ministero dell’Industria e del Commercio.
Il vantaggio più facilmente prevedibile per il Vietnam è rappresentato dalla possibilità per gli esportatori vietnamiti di competere con quelli cinesi nelle esportazioni verso gli USA. Le società di export in Vietnam hanno infatti l’opportunità di aumentare la rispettiva quota di mercato, considerando che uno dei principali concorrenti viene ad essere ostacolato.
La situazione costituisce altresì una buona opportunità per le società locali interessate ad entrare nel mercato cinese e in quello statunitense. I nuovi dazi doganali costringono infatti le società americane e cinesi ad incrementare i prezzi, con la conseguenza che i consumatori saranno portati a prediligere prodotti provenienti da altri Paesi, di fattura e qualità analoga, ma economicamente più convenienti.
Sia la Cina che gli USA potrebbero inoltre cercare opportunità di investimento in paesi terzi, considerato che i due Paesi ostacolano l’import/export reciproco dei rispettivi prodotti. Secondo quanto riferito dall’economista Vu Dinh Anh, ex Vice Direttore del Market Research Institute – Price (Ministero delle Finanze), gli Investimenti Diretti Esteri da Cina e USA in Vietnam potrebbero aumentare al fine di attenuare gli effetti negativi della guerra commerciale.
D’altro canto, per ridurre la propria dipendenza dal mercato statunitense, la Cina potrebbe aumentare le esportazioni verso altri paesi come il Vietnam, applicando contestualmente una politica di dumping. Come affermato dall’economista Dinh Tuan Minh (Institute for Economic and Policy Research), detta politica potrebbe avere effetti avversi per le società domestiche, per via dell’inaspettato ingresso di concorrenti e la pressione commerciale conseguente.
Gli effetti di questo trend potrebbero non essere immediatamente visibili, dato che allo stato attuale coinvolge un numero limitato di settori: tuttavia, ove le tensioni aumentassero e i dazi doganali fossero incrementati anche in relazione ad altre categorie di beni esportati, il mercato vietnamita potrebbe essere danneggiato.
Le tensioni tra Cina e USA interessano anche il tasso di cambio di CNY e USD, con dirette conseguenze anche per il Vietnam Dong, le cui oscillazioni sono fortemente connesse a quelle delle predette valute.
Nel fronteggiare eventi di questo tipo, dalle conseguenze imprevedibili, è necessario adottare misure di prevenzione. Il governo e le autorità interessate dovrebbero rivedere le proprie politiche per essere in grado di affrontare possibili conseguenze sfavorevoli. È anche importante lavorare per rafforzare la fiducia degli investitori stranieri, dando supporto agli Investimenti Diretti Esteri, importanti per lo sviluppo del Vietnam. Per le società domestiche, in particolare quelle nel settore import-export, è importante tenersi aggiornati sugli sviluppi delle politiche commerciali adottate dai due Paesi.
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