Con un comunicato stampa del 12 febbraio 2018, il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Giovanni Kessler ha annunciato interessanti sviluppi per quanto riguarda i rapporti doganali tra Italia e Cina. L’obiettivo è quello di rafforzare la collaborazione tra le autorità doganali per contrastare le frodi e per tutelare salute e sicurezza dei cittadini.
A fare da sfondo a questo annuncio è l’incontro del 9 febbraio tenutosi a Pechino tra Kessler e il Ministro Yu Guangzhou, capo delle Dogane cinesi, nell’ambito della Prima Conferenza mondiale sull’E-Commerce transnazionale, organizzata dalle Dogane cinesi e dall’ Organizzazione Mondiale delle Dogane (OMD). Nel corso dell’incontro, la delegazione cinese ha diffuso interessanti dati sulla crescita dell’interscambio commerciale tra i due paesi, che vede nel 2017 un incremento delle importazioni cinesi in Italia del 10,6% e delle esportazioni italiane in Cina del 22%. Il tutto per un volume complessivo di oltre 49 miliardi di dollari, che fa dell’Italia il terzo partner europeo della Cina. A fronte di questi dati, Kessler e Yu hanno rilevato che la cooperazione tra le due dogane ha già dato buoni frutti, in particolare nel contrasto alla sotto-fatturazione, al traffico di rifiuti pericolosi e alla contraffazione. Sono fenomeni – ha detto Kessler – che colpiscono entrambe le economie e incidono sulla sicurezza dei consumatori dei due paesi. Per questo la collaborazione va rafforzata, sfruttando anche le opportunità che vengono dal coordinamento europeo.
Le parti hanno poi convenuto di potenziare gli strumenti di collaborazione tra i due servizi doganali. Nel dettaglio, si è deciso di concludere entro pochi mesi un nuovo accordo per rendere possibili contatti diretti e controlli incrociati tra le dogane di alcuni porti italiani e lo scalo di Shanghai, primo al mondo per traffico di container.
Sempre in questo mese, la volontà di arrivare ad un accordo di cooperazione è stata espressa dall’Ambasciatore cinese in Italia, Li Ruiyu, in un convegno dedicato alla nuova via della seta svoltosi a Roma. L’Ambasciatore ha riferito, nel proprio intervento, che “le autorità e le aziende cinesi hanno già preso contatti con i porti di Trieste, Genova e Venezia per sviluppare nuove opportunità di cooperazione: l’obiettivo è giungere quanto prima alla sigla di un memorandum d’intesa per la cooperazione bilaterale”.
L’Ambasciatore italiano in Cina Ettore Francesco Sequi, ha dal canto suo dichiarato che “Il governo italiano ha offerto ai cinesi una via complementare alla ferrovia che Pechino ipotizza di costruire per collegare il porto greco all’Europa attraverso i Balcani e suggerisce di sfruttare anche i sistemi portuali e ferrati già esistenti e già pronti, come Trieste. Sia perché sono immediatamente disponibili ed estremamente ben collegati, con procedure di sdoganamento tra le più veloci in Europa, mentre dal Pireo occorre ancora costruire adeguati e onerosi collegamenti ferroviari attraverso i Balcani; sia perché è difficile far transitare solo attraverso un porto l’assai ingente numero di container che dall’Asia giungono nel Mediterraneo”.
Pertanto, si prospetta a breve la conclusione di importanti accordi di cooperazione tra le autorità doganali cinesi ed italiane, che vedranno come protagonisti in particolare il Porto di Shanghai e, dal versante italiano, quelli di Trieste e di Genova.
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